giovedì 31 maggio 2012

Il terremoto in Emilia-Romagna e il mio "lutto" in espatrio

E' successo, di nuovo.
Quando c'e' stata la prima scossa, il 20.05, ero in albergo a Milano e non ho sentito nulla.
Trovare informazioni in televisione e' stato quasi impossibile: poche righe sul televideo, poche immagini e anche pochi canali a disposizione da consultare.

Partono i messaggini ai numerosi amici con il cuore in gola. 
Stanno tutti bene ma c'e' stata gran paura.
Ritornati in Germania abbiamo poi visto le immagini, i morti sotto i capannoni, fatalita' e sfortuna. La percezione, forse sbagliata, e' che ci fossero stati pochi danni.

Poi c'e' stata la seconda scossa, il 29.05. Devastante. 
Ho visto in diretta in FB i primi messaggi di paura dei miei contatti, da Cremona, da Milano, da Trento. Sono andata a cercare in rete l'epicentro, l'intensita'. 
E' ancora in Emilia. 
Aumenta l'ansia. Guardo le testate giornalistiche, avverto mio marito che cerca anche lui notizie.

Siamo nel panico, siamo a 700 km di distanza e la terra che fino a pochi giorni fa era per noi tra le piu' sicure della penisola italiana improvvisamente diventa un territorio di gelatina che uccide e distrugge.
Come e' possibile???
Ma non ci avevano sempre detto che la Pianura Padana non e' un territorio a rischio sismico???

Amarcord e il fascino del Naviglio Grande

Amarcord (derivante per composizione dall'espressione in dialetto romagnolo "a m'arcord", ossia "io mi ricordo").


E' la descrizione precisa del sentimento che mi ha pervaso in questi quattro giorni passati a Milano. Anzi, per essere precisi, in periferia sud-ovest di Milano, intorno al Naviglio Grande, nei luoghi dove sono nata, cresciuta e dove ho vissuto fin poco prima dell'espatrio.


E' stato emozionante ritornare dopo tanti anni a passeggiare nelle vie conosciute, ricordarsi dei momenti passati e delle persone che sono state parte della mia vita.
Sono successe talmente tante cose che mi sembra davvero una vita fa e mi sono accorta di aver perso nel dimenticatoio tanti dettagli, anche importanti. Come e' potuto succedere..?


Sono ripassata davanti alla mia scuola elementare ed a quella media, nel parco dove ho passato cosi' tanti pomeriggi con gli amici, era il mio mondo, un grande universo.
E' stato molto bello condividere con mio marito i miei ricordi e il mio stupore per i cambiamenti che sono inevitabilmente accaduti in alcune vie e in alcuni edifici, soprattutto nel centro.
Parlare con una signora che vive li da 40 anni, a proposito della "biblioteca che non e' piu' qui ma l'hanno spostata laggiu'" e ritrovare per caso anche la "pizzeria-di-sempre" che si e' spostata di qualche via, e' stato davvero bello, emozioni positive.
Ritrovare nel centro la piccola dimensione di un borgo, che quando ero piccola era separato da Milano dai campi. Oggi non c'e' piu' divisione se non un cartello che segnala l'inizio del Comune.

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